Cascata di Foroglio

Acqua

Il Ticino è ricco di cascate e la più spettacolare è quella di Foroglio in Val Bavona, in cima alla Vallemaggia. L’acqua precipita fragorosamente da un’altezza di 110 metri tra spume e spruzzi in uno scenario naturale davvero suggestivo. Molto pittoresco il villaggio con le case che si stringono attorno alla chiesetta e ricordano la vita di generazioni passate che praticavano la transumanza e abitavano la Val Bavona solo dalla primavera all’autunno. Per vivere fino in fondo questo spettacolo della natura, proponiamo un itinerario in un paradiso di pietra attorno alla cascata.

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“Una cascata – spiega il professor Bruno Donati nella guida 'Foroglio' (agenziakay edizioni) – si forma solo dove c’è un dislivello molto accentuato che, nel caso di Foroglio, venne creato dal congiungimento di due ghiacciai. Il primo, gigantesco e possente, scendeva dall’alta Val Bavona; il secondo, più ridotto e meno vigoroso, raccoglieva le nevi perenni della Val Calneggia. Al loro scioglimento (tra 8000 e 10000 anni a.C.) vennero alla luce due solchi vallivi, simili fra loro per forma, l’uno figlio dell’altro, ma con ampiezza e dislivelli diversi. Una valle principale e una laterale sospesa, collegate fra loro dal filo d’acqua della cascata”.

Accanto alla cascata sorge un grazioso villaggio con le case raccolte attorno alla sua chiesetta quattrocentesca dove si possono ammirare un trittico di scuola germanica del 1553 e un quadro di fine Settecento proveniente da Roma, che illustra la "Presentazione della Vergine al Tempio". Nel villaggio, accanto alle tipiche abitazioni in pietra, si notano anche alcune torbe: “edifici con funzione di granaio – spiega ancora Bruno Donati – e costituiti da un basamento in pietra con sostegni a forma di fungo sui quali poggia la parte superiore in legno. Sono costruzioni antiche che rimandano alla coltivazione della segale, messa a essiccare sui ballatoi e conservata nella cella granaria”.

Tra i cittadini più illustri della valle spicca lo scrittore ticinese Plinio Martini, autore di quel 'Fondo del sacco' che racconta la vita contadina di un tempo.

A Foroglio si trova l’Osteria Froda, dalla splendida vista sulla cascata, gestita da un intellettuale, Martino Giovanettina (autore del bel libro tascabile citato), dove, per dirla con Marco Müller, ex direttore dei festival del cinema di Locarno e di Venezia, “si può respirare davvero un’altra vita, guardare la cascata e mangiare un minestrone o una polenta col formaggio di un tipo di cui in città hanno perso la ricetta”.

Se avete più tempo…

Itinerario: Foroglio - Val Calnègia (2h, vedi cartina)


L’itinerario (non molto impegnativo) si snoda tra dirupi, pietraie, macigni e minuscole cascine in sasso con pochi magri prati intorno. Un paesaggio segnato dalla natura: ghiacciai, fiumi, alluvioni e frane l’hanno fortemente plasmato. I contadini di Bignasco e Cavergno nella bella stagione si trasferivano in Bavona sfruttavano ogni ciuffo d’erba e salivano anche in Val Calnègia,, che si apre proprio sopra Foroglio. Le testimonianze della loro attività sono numerose e toccanti: ogni anfratto, ogni macigno serviva da riparo per gli uomini, le bestie, il formaggio, il fieno e la legna. Il lavoro dell’uomo e le sue costruzioni si sono mirabilmente armonizzate con il mondo minerale e quello vegetale, un po’ adattandosi, un po’ addomesticandoli.

Si parte da Foroglio, al cospetto della magnifica cascata, che si può risalire lungo un ripido sentiero. Raggiunto il pianoro sopra la cascata, s’incontra un primo maggengo, Puntid, dove è d’obbligo una deviazione (circa 20 minuti tra andata e ritorno) che porta a un’impressionante costruzione sotto la roccia – la "Splüia Bela" – un antico riparo per pastori e capre.

Tornati a Puntid si attraversa il bel ponticello e si prosegue sul fondovalle pianeggiante (circa 3 km) tra pareti rocciose ripidissime. Sul percorso c'è un'altra deviazione segnalata che porta a Gerra, un bellissimo maggengo. Ripreso il sentiero principale in breve si giunge a Calnègia, ultimo nucleo prima della ripidissima salita verso gli alpi, riservata a escursionisti esperti ed equipaggiati. Si ritorna quindi a Foroglio seguendo lo stesso percorso.

Attenzione: fare il bagno nelle pozze vicino alla cascata può essere pericoloso.
Nota: in Val Calnègia, i cellulari non funzionano.

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